IL CREPACCIO and PIN-UP Magazine
present
DESIGN DIVAS
un progetto di/a project by
DELFINO SISTO LEGNANI and ANGELA RUI
opening
lunedì 7 aprile, dalle 20 alle 22/Monday April 7, from 8 to 10 pm
*
BEFORE //SEMINATO @ POMO Galerie - Via Giuseppe Sirtori, 6
(10 minutes walking distance from Il Crepaccio)
2014
present
DESIGN DIVAS
un progetto di/a project by
DELFINO SISTO LEGNANI and ANGELA RUI
opening
lunedì 7 aprile, dalle 20 alle 22/Monday April 7, from 8 to 10 pm
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BEFORE //SEMINATO @ POMO Galerie - Via Giuseppe Sirtori, 6
(10 minutes walking distance from Il Crepaccio)
2014
Clio Calvi, Luisa delle Piane, Antonia Jannone, Lilia Laghi, Rossana Orlandi, Lella Valtorta, Nina Yashar: a Milano, sette galleriste, tutte donne. Hanno votato la propria esistenza al design. Sono coraggiose, indipendenti, visionarie. Le loro attività, che si collocano a partire dalla fine degli anni Sessanta per arrivare fino alla quotidianità, hanno fatto la fortuna del radical design in Italia, appoggiando coraggiosamente un nuovo modo di intendere il mondo del progetto, specchio di un sentire collettivo, politico, sociale che tentava una revisione radicale e corrosiva delle convenzioni razionaliste e funzionaliste.
Le loro gallerie, molte delle quali nate a Brera, il quartiere borghese dove è germogliata la rivoluzione intellettuale diffusa attraverso riviste come Domus e Modo, collettivi come Alchimia e Memphis, studi di designer outsider come Ettore Sottsass e Andrea Branzi, Clino Trini Castelli, Michele de Lucchi, sono tutte su strada. Hanno formato nel tempo il gusto collettivo educando un mercato allora non ancora pronto, e hanno influenzato negli anni 80 le politiche industriali per il rinnovamento del linguaggio.
Per prime hanno scommesso su produzioni allora incomprensibili, che hanno permesso l’evoluzione della critica del design, segnato da un ritorno ad un approccio umanistico, prodotto da un atteggiamento mentale più che stilistico. Oggi sono le signore del design, mecenati del progetto. I loro mondi sono territori ricchi di storie, rapporti, sfide, fedeltà; le gallerie sono le loro case e tra i progettisti con cui hanno lavorato ci sono padri (maestri) e ci sono figli da crescere e proteggere. Le abbiamo fotografate nei loro magazzini, dove nel silenzio ovattato sono custodite quelle cose che sono sentimenti.
— Angela Rui, Aprile 2014
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Clio Calvi, Luisa delle Piane, Antonia Jannone, Lilia Laghi, Rossana Orlandi, Lella Valtorta, Nina Yashar: seven Milanese gallery owners, seven visionary women, seven passionali who have dedicated their life to design, collectively shaping the Italian scene over the last 40 years. The seismic shift in taste they represent — a return to humanism in which design is a product of the intellect, rather than merely a question of style — originally had its nerve center in the Brera district of Milan, where many of these women located their galleries, near to the many young design studios that had set up shop there: Alchimia, Branzi, Castelli, De Lucchi, and of course Sottsass and later Memphis. Never afraid of taking risks, these seven gallerists often promoted work that at the time seemed incomprehensible, but which subsequently proved invaluable to the evolution of design criticism, becoming known the world over thanks to its publication in the pages of Domus and Modo.
Today these seven women are regarded as the grandes dames of Milanese design, renowned and admired for their patronage of design culture. But while they hold the key to many a 20th-century master’s legacy and archive, they have all maintained their youthful curiosity and spark — just ask the many young designers whose careers they now nourish and promote. For PIN–UP photographer Delfino Sisot Legnani was lucky enough to be allowed to photograph the seven gallerists backstage, in their storerooms, where both the history and the future of design lie wrapped in an expectative hush.
— Angela Rui, April 2014
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